Le tavole anatomiche di Bartolomeo

Ricerca realizzata dalla classe IV con il prof. Samuele Stura

TABULA I

analisi di
Edoardo Piantoni

In questa tabula vengono rappresentati…

Arterie renali che inumidiscono i reni e normalmente originano dai margini laterali dell’aorta addominale, in corrispondenza del disco intervertebrale. Tali arterie trasportano ai reni una grande quantità di sangue, che può ammontare a circa un terzo della gittata totale. Il numero delle arterie renali può variare da individuo a individuo, al punto che ognuno può averne due o più per ogni rene. Ciascuna è sita posteriormente alla corrispondente vena renale.

Vena cava è il più grande condotto venoso dell’organismo. Il suo ruolo è quello di convogliare il sangue deossigenato. La vena cava è in realtà distinta in due vasi, la vena cava superiore e la vena cava inferiore, entrambe drenanti nell’atrio destro, ma differenti sia sul piano morfologico che embriologico. La cava superiore drena il territorio superiore: arti superiori, collo e testa e dirige il sangue avanti e in basso e medialmente, nell’atrio destro. La cava inferiore (qui rappresentata centralmente) drena torace, addome, pelvi e arti inferiori.

Surreni (rappresentati nelle figure 1 e 2 di questa tabula) sono ghiandole situate all’estremità di ciascun rene, importantissime per la nostra salute. Il loro compito, infatti, è di secernere diversi ormoni, capaci di influenzare l’attività dell’intero organismo. Oltre agli ormoni, il surrene elabora gli enzimi necessari alla sintesi degli stessi ed alla loro trasformazione. Tutti gli ormoni steroidei, infatti, originano dal colesterolo, che viene poi enzimaticamente trasformato in mineralcorticoidi, glucocorticoidi ed ormoni sesso-attivi (rispettivamente prodotti nelle 3 zone in cui le ghiandole surrenali sono suddivise, cioè la zona glomerulosa, fascicolata e reticolare).

Reni (la descrizione della loro struttura interna verrà approfondita nell’analisi della tabula VII) sono due importanti organi dell’addome, a forma di fagiolo, situati ai lati delle ultime vertebre toraciche e delle prime vertebre lombari. Ricoprono funzioni importantissime: oltre all’attività filtrante, che consente l’eliminazione di sostanze estranee, inutili o dannose, regolano gli equilibri idro-salini e acido-base nel sangue. A livello renale avviene anche la sintesi di eritropoietina (un ormone che favorisce la produzione di globuli rossi) e di renina (un enzima che regola la sintesi di ormoni implicati nel bilancio del sodio e nel controllo pressorio).


TABULA VII

analisi di
Silvia Tasinato

Titolo: Iterum caninum renem, detractis internis quibusdam membranis, ac tympani ossicula exhibet.

In questa tabula vengono rappresentati…

Rene canino sezionato In generale, la struttura interna del rene presenta due zone: la corticale che è la zona più esterna ed è costituita da una capsula fibrosa di tessuto connettivo e la zona midollare che è la parte più interna. Quest’ultima può essere suddivisa in più parti. Tra di esse vi sono delle strutture coniche, dette piramidi renali (o di Malpighi), le quali terminano con i calci renali sfociano nel bacinetto (o pelvi) renale, collegato ad un canale detto uretere, che ha inizio da qui. All’interno di ciascuna piramide renale ritroviamo l’unità funzionale del rene che è detta nefrone, all’interno di cui viene prodotta l’urina grazie ai processi di filtrazione glomerulare, riassorbimento e secrezione. Inoltre, nel rene riscontriamo anche la presenza di un’apertura, detta ilo renale, attraverso cui l’arteria renale porta sangue ricco di ossigeno e di sostanze di scarto al rene. Tramite l’ilo fuoriesce la vena renale, la quale trasporta sangue depurato dalle sostanze di scarto, ma anche arricchito di anidride carbonica (e, quindi, povero di ossigeno). Anche l’uretere passa per l’ilo renale. Questo canale funge da connessione tra rene e vescica, dove si permette l’accumulo di urina definitiva.

Gli organi annessi all’apparato urinario sono anche vescica ed uretra (che nella tabula VII non sono però rappresentati).


TABULA X

analisi di
Veronica Marozzi

Titolo: Demonstrat pleraque viscera in abdomine contenta, e potissimum quae ad primam alimentorum cotionem, e faecum exclusionem conferunt. Incipiendo itaque.

In questa tabula vengono rappresentati…

Esofago è il tratto di canale alimentare che unisce la faringe con la bocca dello stomaco. Le sue funzioni non si limitano al solo trasporto del cibo, ma importante è l’attività lubrificante, che mantiene le pareti umide e permette facilmente la discesa del bolo alimentare. Quest’organo, grazie alla presenza di uno sfintere detto cardias, situato all’estremità inferiore dell’esofago, si oppone alla risalita del contenuto gastrico nella cavità orale;

Stomaco è lungo circa 25 cm ed è suddiviso in diverse parti:

  1. il cardias, corrispondente alla giunzione esofago-gastrica;
  2. il fondo, disposto tra esofago e stomaco;
  3. il corpo, si trova tra il fondo e l’antro;
  4. l’antro, si estende dalla piccola curvatura fino al piloro (il piloro, è una valvola muscolare che congiunge stomaco e duodeno).

Lo stomaco svolge numerose e importanti funzioni:

  1. funge da contenitore per gli alimenti provenienti dall’esofago;
  2. determina il rimescolamento e la progressione verso il duodeno del bolo alimentare;
  3. inizia la digestione delle proteine, grazie all’enzima pepsina e all’acidità del succo gastrico;
  4. ha funzione di assorbimento di alcune sostanze;
  5. svolge attività di secrezione endocrina.

Intestino è suddiviso in intestino tenue (che comprende duodeno, digiuno ed ileo) e crasso (a sua volta ripartito in cieco, colon e retto). Nel duodeno si riversano le secrezioni biliari e pancreatiche tramite dei dotti che lo mettono in comunicazione con la cistifellea e pancreas. Queste secrezioni sono fondamentali per garantire i processi digestivi. In digiuno ed ileo si verifica l’assorbimento della maggior parte dei nutrienti e dell’acqua. Nell’intestino crasso, invece, arrivano sostanze indigerite, è presente la microflora batterica intestinale e si conclude l’assorbimento di alcuni Sali minerali, vitamine e acqua. Infine, è in questa sede che si producono e si espellono le feci.

Colecisti o Cistifellea è un organo preposto all’accumulo e alla concentrazione della bile, liquido giallo-verdastro prodotto dal fegato, allo scopo di facilitare la digestione e l’assorbimento dei grassi e neutralizzare l’acidità del chimo proveniente dallo stomaco. Il compito della cistifellea è quello di accumulare la bile durante il digiuno, riversandosi nel tratto iniziale dell’intestino tenue dopo i pasti. La colecisti si trova alloggiata in una depressione sulla faccia inferiore del fegato. L’ultimo tratto della cistifellea continua nel dotto cistico che si unisce al dotto epatico per costituire il coledoco. Il coledoco raccoglie anche il succo prodotto dal pancreas, importante per favorire i processi digestivi. Esiste uno sfintere (detto sfintere di Oddi) che dilatandosi dopo i pasti e restringendosi nel digiuno regola il flusso di succhi epatici e pancreatici nel duodeno. Quando questa valvola muscolare è contratta, la bile prodotta dal fegato tende ad accumularsi nella cistifellea.


TABULA XII

analisi di
Alessandro Cicconetti

Titolo: Versatur in demonstrandis variis organis, quae secernendo, colligando, excludendoque tam lotio, quam femini famulantur.

In questa tabula viene rappresentato l’apparato riproduttivo che consente all’uomo e alla donna di riprodursi. Questo apparato è molto diverso nel genere maschile e in quello femminile.

Nell’uomo troviamo: il pene, la prostata, i testicoli, le vescicole seminali e le vie spermatiche.

Il pene, nell’apparato riproduttivo maschile, rappresenta l’ultimo tratto delle vie urinarie.  La prostata è, invece, formata da tessuto fibroso e muscolare ed il suo compito principale è quello di produrre e immagazzinare il liquido seminale che viene poi rilasciato durante l’eiaculazione. I testicoli sono invece deputati alla produzione degli spermatozoi, cioè die gameti maschili, e alla secrezione dell’ormone testosterone. Al di sopra della prostata ritroviamo le vescicole seminali, il cui compito è quello di secernere una sostanza vischiosa che va a formare lo sperma. Infine le vie spermatiche consentono il transito degli spermatozoi provenienti dai testicoli verso l’esterno dell’organismo e permettono la maturazione degli spermatozoi stessi.

Nell’apparato riproduttivo femminile troviamo: l’ovaio, le salpingi, l’utero, la vagina e la vulva.

L’ovaio è composto da due ghiandole quasi circolari dette ovaie, che producono gli ovuli, cellule indispensabili per la riproduzione, e secernono gli ormoni sessuali che regolano tutte le fasi della vita riproduttiva della donna. Ci sono poi le salpingi, cioè due condotti simmetrici che mettono in comunicazione ciascuna delle due ovaie con l’utero e che rappresentano la normale sede di fecondazione, ovvero il luogo in cui avviene l’incontro tra l’ovulo e lo spermatozoo. L’utero è il centro dell’apparato riproduttivo femminile poichè deputato ad accogliere l’ovulo fecondato, a consentirne lo sviluppo e ad espellere il feto quando la gravidanza giunge al termine. La vagina è il condotto che mette in comunicazione il collo dell’utero con l’ambiente esterno e la vulva è l’insieme degli organi genitali esterni femminili.

La funzione dell’apparato riproduttivo è quella di permettere la produzione dei gameti femminili (ovuli) e dei gameti maschili (spermatozoi) e di consentire la fecondazione da parte di questi ultimi nei confronti dei primi, affinché si realizzi la riproduzione umana. Nella tabula sono rappresentati anche i reni e la loro irrorazione, ma essi saranno analizzate nelle Tabule 1 e 7.


TABULA XV

analisi di
Gaia Caldarelli

In questa tabula vengono rappresentati…

Polmoni si trovano in una cavità toracica e sono divisi dalla colonna vertebrale e lo sterno attraverso il mediastino. Questi sono ricoperti da una sostanza utile per svolgere le funzioni di inspirazione ed espirazione, ovvero il muco. Il peso e la grandezza dei polmoni variano secondo il sesso e l’età. Infatti, in un maschio adulto arriva alla grandezza di 25 centimetri con un peso pari circa a 650 grammi per il polmone destro e 600 per il sinistro. Il polmone destro è formato da tre lobi che sono separati tra loro da due fessure, una obliqua e una quasi orizzontale. Il polmone sinistro è invece formato da due soli lobi separati da una fessura obliqua. I lobi di entrambi i polmoni sono divisi da segmenti broncopolmonari. I polmoni sono avvolti da una membrana sierosa, la pleura a sua volta formata da due foglietti, i foglietti pleurici: il foglietto pleurico parietale, che riveste esternamente i polmoni e li divide dalla parete toracica, e il foglietto pleurico viscerale, che aderisce alla superficie interna del polmone. Tra questi foglietti troviamo il liquido pleurico, fondamentale per permettere che i polmoni seguano il movimento dei muscoli durante la respirazione.

Laringe è un organo composto da cartilagine e tessuto muscolare striato, dove riscontriamo la presenza anche della ghiandola tiroidea, la cui cartilagine sporge andando a formare il pomo d’Adamo. È in questa regione che si possono osservare anche le corde vocali e l’epiglottide, la quale si occupa di chiudere il condotto al passaggio del cibo. La laringe è fondamentale per regolare il passaggio dell’aria nella trachea.

Trachea è un tubo costituito di anelli cartilaginei incompleti a forma di “ferro di cavallo”. È composta da un tessuto epiteliale rivestito di ciglia vibratili, dove si produce muco. La trachea si dirama in due parti dette bronchi, i quali, a loro volta, si ramificano in bronchioli, collocati all’interno del polmone. Essi terminano con delle strutture a grappolo d’uva detti alveoli polmonari, all’interno dei quali si svolge lo scambio gassoso. Tuttavia, l’albero bronchiale non è rappresentato in questa tabula.

Diaframma muscolo posto al di sotto dei due polmoni, indispensabile ai fini del processo di respirazione. Infatti il suo abbassamento facilita l’inspirazione, viceversa il suo innalzamento favorisce l’espirazione.

Cuore e Circolazione coronarica in figura II (la sua struttura verrà analizzata nella descrizione della Tabula XVI).


TABULA XVI

analisi di
Federica Nardi

Titolo: Haec Tabula exhibet aspects cordis tum externos, tum interno, una cum appensis vasis in figura naturali.

Traduzione: Questa tavola mostra l’aspetto del cuore sia le parti esterne che interne insieme con vasi sospesi nel luogo naturale

In questa tabula vengono rappresentati…

Cuore è un organo cavo, che è suddiviso in quattro cavità, ovvero, due atri e due ventricoli posti nella parte sinistra e destra. Queste due zone sono separate da un setto muscolare che impedisce il rimescolamento di sangue tra le cavità di destra e quelle sinistre. Quest’organo è rivestito da tre tessuti sovrapposti, che sono: il pericardio (composto da un epicardio, cioè da epitelio semplice, e da una membrana lubrificante), il miocardio (tessuto muscolare striato involontario) e l’endocardio (tessuto epiteliale che riveste le cavità cardiache). All’interno del cuore sono presenti le valvole atrioventricolari che controllano la direzione del flusso del sangue tra atri e ventricoli e le valvole semilunari che, invece, permettono il passaggio di sangue dai ventricoli alle arterie (aorta e polmonari).

Circolazione coronarica permette il rifornimento di sangue ossigenato e di sostanze nutritive per il miocardio tramite le arterie coronariche che originano dall’aorta. Il sangue privo di ossigeno ritornerà poi all’atrio destro grazie alle vene cardiache. L’occlusione delle arterie cardiache può portare ad infarto al miocardio, poiché questo evento si può verificare relativamente di frequente per via del piccolo diametro di questi vasi.


TABULA XVII

analisi di
Hoda Fethay

Titolo: Demonstrat fitus omnes, e aspectus cerebri tam integri, quàm dissecti, necnon cerebellum cum spinali medulla à vertebrarum specu exempta.

In questa tabula vengono rappresentati…

Cervello si tratta di un organo suddiviso in due emisferi uniti dal corpo calloso, che è connesso col midollo spinale attraverso il tronco encefalico. Il suo strato più esterno è ricco di circonvoluzioni ed prende il nome di corteccia cerebrale, mentre nella sua parte centrale si trovano i gangli basali e la componente sottocorticale. Ciascun emisfero è suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, occipitale e temporale. L’emisfero sinistro è coinvolto nel linguaggio (rispettivamente l’area di broca rientra nella produzione di esso e quella di Wernicke nella sua comprensione), matematica, controllo motorio, razionalità e analisi; l’emisfero destro è responsabile di: percezione spaziale, riconoscimento volti, pensiero, emozioni e immaginazione. Quindi, il cervello presiede a tutte queste funzioni. Per formare tali strutture sono sufficienti due soli tipi di cellule che compongono il cervello: i neuroni e la glia.

Encefalo è, assieme al midollo spinale, una delle due componenti fondamentali del sistema nervoso centrale. Esso è racchiuso e protetto dalle ossa costituenti la scatola cranica. Oltre al cervello l’encefalo comprende: diencefalo (talamo ed ipotalamo), cervelletto (coinvolto nel controllo della coordinazione nei movimenti) e tronco encefalico (composto da midollo allungato, ponte e mesencefalo; funge da collegamento tra telencefalo e midollo spinale). Sull’encefalo sono riconoscibili due tipologie di tessuto nervoso: la sostanza grigia e la sostanza bianca. La prima presenta i corpi cellulari dei neuroni poiché costituita da gangli, mentre la sostanza bianca è ricca di assoni mielinici.


TABULA XL

analisi di
Gloria Halimi

Titolo: Varias oculorum membranas, vasorumque per illas distributiones ostendit.

In questa tabula vengono rappresentati…

Sclera è una membrana fibrosa composta da tessuto connettivo denso che ha la funzione di proteggere il contenuto del bulbo oculare e di stabilizzare la forma dell’occhio. Essa è la membrana più esterna dell’occhio, è curva, trasparente (parte bianca dell’occhio) e consente il passaggio della luce grazie ad una struttura detta cornea, situata nella parte anteriore del bulbo oculare.

Coroide membrana intermedia tra sclera e retina. È pigmentata e molto vascolarizzata al fine di rifornire di sostanze nutritive ed ossigeno gran parte delle strutture oculari. In corrispondenza della cornea, a questo livello, ritroviamo l’iride, al cui centro vi è la pupilla, cioè un foro circolare.

Retina è la membrana più interna, situata nella parte posteriore del bulbo oculare e composta da tessuto nervoso. Essa funge da fototrasduttore in quanto è qua che si possono osservare i coni e i bastoncelli, cioè i fotorecettori che captano il segnale luminoso, lo convertono in stimolo elettrico che raggiunge poi il cervello mediante il nervo ottico. Per svolgere tale funzione, indispensabile per l’elaborazione del processo visivo, nella retina vi sono anche le cellule bipolari e gangliari, direttamente in contatto con i fotorecettori.


TABULA XLI

analisi di
Manuela Bisello

In questa tabula vengono rappresentati…

Muscoli facciali sono i muscoli striati innervati dal nervo facciale (settimo nervo cranico) o dalle sue branche. Sono destinati, tra le varie funzioni, al controllo della mimica facciale. Appartenente alla categoria dei nervi misti, il nervo facciale nasce nel tronco encefalico, da qui raggiunge l’osso temporale, fuoriesce dal cranio ed arriva alla ghiandola parotide che attraversa senza innervarla. Durante questo tragitto dà origine a diverse branche, che raggiungono muscoli (ad esempio, la mimica facciale), ghiandole (ad esempio, le ghiandole mucose del naso) e i 2/3 anteriori della lingua. I muscoli facciali sono suddivisi in tre gruppi: quelli del gruppo orbitale, del gruppo nasale e del gruppo orale (ad esempio, lo zigomatico maggiore e minore, il risorio…). Essi sono preposti alla mimica facciale ed hanno funzioni che comprendono il movimento delle palpebre e dell’arcata sopraccigliare, l’apertura e la chiusura delle narici, l’abbassamento e il corrugamento del naso, e l’attività motoria delle bocca, della labbra e delle guance. Inoltre, sono anche fautori delle espressioni del viso, come il sorriso o il disgusto.

Osso ioide è un osso a forma di ferro di cavallo che risiede nel collo, alla base della lingua, esattamente tra il mento e la cartilagine tiroidea della laringe. È irregolare ed è possibile distinguere una porzione centrale, chiamata corpo, e due proiezioni ossee laterali, che si chiamano corna. È sede d’ancoraggio per muscoli che permettono i movimenti di lingua, faringe e laringe. Pertanto, è fondamentale per le funzioni di masticazione, deglutizione, fonazione (produzione di suoni) e respirazione.

Tiroide è una ghiandola endocrina posizionata davanti e lateralmente alla laringe ed alla trachea. È composta da una serie di piccole vescicole dalla forma sferica, chiamate follicoli tiroidei. Queste cavità circolari rappresentano le unità funzionali della tiroide, hanno, infatti, il compito di sintetizzare, accumulare e secernere gli ormoni tiroidei. Proprio per questo motivo, ogni follicolo è circondato da una rete di capillari, nei quali al momento del bisogno vengono riversati gli ormoni prodotti. Tra le sue funzioni, troviamo innanzitutto la regolazione del metabolismo (tramite la modulazione della frequenza dei battiti cardiaci, della pressione sanguigna e del tono muscolare). Inoltre, interviene nei processi di accrescimento, di sviluppo di molti tessuti e stimola le attività cellulari, ottimizzando, in particolare, le funzioni dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso. Rientra anche nella produzione della calcitonina, che ha il compito di abbassare il livello di calcio nel sangue.

Trachea è quella parte dell’apparato respiratorio che mette in comunicazione laringe e bronchi. Permette il passaggio dell’aria ed è un organo cartilagineo, formato da cartilagini a forma di ferro di cavallo sovrapposte l’una all’altra. È lunga circa 12 cm ed è di forma cilindrica. I legamenti tracheali contribuiscono alla composizione di questo organo, in quanto sono delle strutture fibrose che appaiono tra una cartilagine e l’altra. La parte posteriore della trachea è chiusa da un tessuto muscolare, e composta dalle aperture delle cartilagini. Il tessuto che la forma viene quindi chiamato fibrocartilagineo. Nella parte interna della trachea le pareti sono rivestite da mucosa. Il suo compito fondamentale è quello di permettere il passaggio dell’aria che giunge dalla laringe ai bronchi.